USI E COSTUMI


In queste pagine vogliamo farvi conoscere un po' meglio la terra che ci ospita dando un occhio particolare alla cultura ed alle tradizioni popolari che ci fanno parte del patrimonio genetico dela nostra gente.
Un sapere contadino che oggi sta rapidamente scomparendo, lasciando il campo ad un processo di trasformazione culturale inevitabile, quanto drammatico.
Fino a qualche decennio or sono i gesti e le parole delle nostre campagne erano i gesti e le parole che venivano trasmessi di generazione in generazione, da padre a figlio o, meglio ancora , da nonno a nipote.
Questa trasmissione orale si è ora interrotta, travolta da un nuovo modello culturale che ha delegittimato la tradizione e sconvolto questo tam-tam di ricordi che non si sente più echeggiare.
Se da un lato non vogliamo misconoscere questo modello che si sta rivelando vincente, da un altro non intendiamo rinunciare a ad una visione critica della società postmoderna, del presente e dei suoi suoi modelli di apprendimento che tendono a privilegiare forme di cultura orale inedite quali il telefono, la televisione o internet. I continui tentativi di riscoperta delle nostre tradizioni se da una parte risultano essere importanti perchè mirano a raccoglieree un patrimonio che rischia di estinguersi gradualmente, dall'altra si presenta come un'inconscia volontà di recuperare una nostra precisa identità.
Oggi si parla sempre di più di una società contemporanea che, orfana del passato, vive strumentalmente, alla giornata, un'esperienza esistenziale priva di affettività e quindi, priva di identità.
L'uomo contemporaneo che giornalmente si barcamena fra formazioni culturali differenti, fra luoghi e spazi che non hanno per lui più nulla di affettivo e di comunitario, si trasfoma sempre più in un "pellegrino" che vaga alla ricerca di uno spazio e di un tempo che gli permettano di ricrearsi un Paese, un luogo dove rinoscersi ed essere riconosciuto, quel Paese che tutti ci portiamo appresso e "che anche quando non ci sei, resta ad aspettarti" (C.Pavese, 1950).

Questo nostro miscroscopico lavoro è volto a farci iniziare il viaggio volto a ritrovare questo Paese la cui presenza ci aiuterà sicuramente a vivere meglio il nostro tempo.
Il fenomeno "globalizzazione" non deve distruggere la sfera affettiva che ognuno di noi si porta appresso e che, qualora venisse a mancare, creerebbe uno scompenso interiore difficilmente colmabile.

Cliccando sui links seguenti vi guideremo in uno straordinario itinerario virtuale che l'Astigiano offre, partendo da una breve panoramica sui gioielli vinicoli che rendono famosa questa terra nel mondo, proseguendo nelle tradizioni culinarie locali per poi terminare in una breve descrizione della genesi della lingua piemontese (e canellese), idioma che vorremmo riscoprire poichè, come vedrete, si tratta di una lingua vera e propria, cresciuta ed arrichitasi nei secoli e che porta con sè traccia indelebile delle culture delle varie popolazioni che hanno vissuto in Piemonte.
Abbiamo dedicato, infine, uno spazio alle antiche tradizioni popolari che hanno riempito le giornate (...e le nottate) dei nostri nonni, condite da antichi detti e proverbi che, visti in nella giusta ottica, vi appariranno più attuali che mai!!

A questo punto non ci resta che augurarVi ...Buon viaggio!

-I grandi vini dell'Astigiano
-Antiche ricette gastronomiche
-La lingua Piemontese
-Antichi proverbi e fantasie popolari